Software libero pensiero libero by Richard Stallman

Software libero pensiero libero by Richard Stallman

autore:Richard Stallman [Stallman, Richard]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-27T08:42:34+00:00


La canzone

del software libero

Sulla melodia della canzone folk bulgara “Sodi Moma”.

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Le liriche in italiano:

Unitevi a noi e condividete il software,

Sarete liberi, hacker, sarete liberi

Qualche avido potrà fare mucchi di soldi,

È vero, hacker, è vero

Ma non potrà aiutare i vicini

Questo non va bene, hacker, non va bene

Quando avremo abbastanza software libero

A disposizione, hacker, a disposizione

Getteremo via quelle sporche licenze

Sempre più, hacker, sempre di più

Unitevi a noi e condividete il software,

Sarete liberi, hacker, sarete liberi

Originariamente scritto nel 1993. Questa versione fa parte del libro Free Software, Free Society: The Selected Essays of Richard M. Stallman, GNU

Press, 2002.

La copia letterale e la distribuzione di questo testo nella sua integrità sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che sia mantenuta questa nota.

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Parte seconda

Copyright,

copyleft e brevetti

Il diritto di leggere

Tratto da “La strada verso Tycho”, raccolta di articoli sugli eventi precedenti la Rivoluzione Lunaria, pubblicata a Luna City nel 2096.

Per Dan Halbert, la strada verso Tycho si rivelò all’epoca del colle-ge – quando Lissa Lenz gli chiese in prestito il computer. Il suo si era rotto e, a meno di non poterne usare un altro, avrebbe mancato la scadenza per la presentazione del progetto di metà corso. Non osava chiederlo a nessun altro tranne Dan, ponendolo così di fronte a un grave dilemma. Dan aveva il dovere di aiutarla – ma una volta prestatole il computer, Lissa avrebbe potuto leggerne ogni libro. A parte il rischio di finire in carcere per molti anni per aver consentito ad altri l’accesso a tali libri, inizialmente Dan rimase assai colpito dall’idea stessa di una simile eventualità. Come chiunque altro, fin dalle elementari gli era stato insegnato quanto fosse mal-vagio e sbagliato condividere i libri – qualcosa che soltanto i pirati si azzardavano a fare.

Ed era impossibile che la SPA – la Software Protection Agency, l’Agenzia per la tutela del software – avesse mancato di smascherarlo.

Nel corso sul software, Dan aveva imparato che ogni libro era dotato di un apposito sistema di monitoraggio sul copyright in grado di riportare all’Agenzia centrale per le licenze quando e dove ne fosse avvenuta la lettura, e da parte di chi. (Questi dati venivano poi utilizzati nelle indagini per la cattura dei pirati della lettura, ma anche per vendere ai grossisti i profili sugli interessi personali dei singoli). La prossima volta che il suo computer fosse stato collegato al network centrale, l’Agenzia l’avrebbe scoperto. In quanto pro-105

prietario del computer, sarebbe stato lui a subire la punizione più pesante – per non aver fatto abbastanza nella prevenzione di quel crimine.

Naturalmente non era affatto scontato che Lissa avesse intenzione di leggere i libri presenti sul computer. Forse lo avrebbe usato soltanto per finire la relazione di metà corso. Ma Dan sapeva che la sua condizione sociale non elevata le consentiva di pagare a malapena le tasse scolastiche, meno che mai le tariffe per l’accesso alla lettura dei testi. Una situazione che comprendeva bene; lui stesso era stato costretto a chiedere in prestito dei soldi per pagare le quote necessarie alla consultazione di tutte le ricerche disponibili.



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